Ricordando Mauro Fiorese

English text below.

Conobbi Mauro nel 1996. Mi ero trasferito a New York dalla Pennsylvania e, in uno dei tanti appuntamenti di lavoro, mi ero incontrato con un pittore greco che era interessato a stampare un progetto fotografico. Parlando del più e del meno, mi disse che conosceva un altro veronese, che viveva nell’Upper East Side di Manhattan, e insistette per farci incontrare. Io ero un giovane export manager, e mi trovavo a New York per lavoro; Mauro era un giovane fotografo che si trovava a New York per frequentare un master in marketing.

Forse era naturale nascesse subito un’intesa a livello professionale, ma meno che nascesse un’amicizia. Insieme fondammo Area2, un progetto che si occupava di promozione e di pubblicità per le aziende dove, sia io che Mauro, applicammo le nostre conoscenze e i nostri talenti. La creazione di questo marchio fu un modo, per entrambi, di ampliare la propria rete di conoscenze e il proprio mercato, e per Mauro diventò anche il caso-studio per la sua tesi di master.

Questo periodo newyorkese, però, terminò per entrambi dopo un lungo periodo, ed entrambi rientrammo in Italia proseguendo con le nostre attività. Mauro continuava a spostarsi tra Milano e Verona per lavoro, e diventò docente di fotografia presso l’Accademia delle Belle Arti Cignaroli di Verona. Questo però non ci impedì di continuare la nostra collaborazione e, cosa più importante, di restare amici. Insieme abbiamo lavorato per anni per le aziende a numerosi progetti, dove Mauro si occupava di tutta la parte di comunicazione digitale. è in questo periodo, inoltre, che stampammo con lui numerosi suoi progetti fotografici e curatoriali, tra cui Dreams of a Place of Dreams, MIND MAP OF LOVE, CRONOS: Quel che resta della memoria (di Gianluigi Colin); e i progetti realizzati in collaborazione, tra cui Duane Michaels ’50, Maggie Taylor: Album e La Divina Commedia per immagini (di Sergio Visciano).

Mauro era tante cose. Era un uomo colto e creativo, profondamente attento ed estremamente appassionato. Ciò che più mi torna alla mente quando penso a lui è che sapeva farti ridere. Lo spirito che aveva Mauro nel vedere e nel raccontare le cose è davvero un dono che poche persone possiedono. Ma la cosa più incredibile di tutte è che nulla di tutto questo è cambiato quando ha saputo della sua malattia. Dopo lo shock iniziale, Mauro ha saputo prendere in mano la sua arte, e usarla come arma per combattere, rimarcando ancora di più l’idea che arte e vita sono legate in maniera indissolubile, e che a entrambe vale la pena dedicare un’esistenza. ????????

Mauro decise di raccogliere in un blog, ancora consultabile, la sua esperienza di essere umano che si trova a confrontarsi con un grande male. Libraincancer.it è sicuramente una testimonianza della sua malattia e del suo dolore, ma è prima di tutto un diario fotografico della sua passione per la vita e del suo amore per la moglie Pamela e sua figlia Leda. Durante questo periodo Mauro non ha mai smesso di combattere e di appassionarsi. Ha continuato a lavorare e a fotografare, esponendo in più occasioni e realizzando i suoi progetti con ancora più grinta ed energia. è in questo periodo che Mauro pubblicò due dei suoi lavori più famosi, U.PHO.S e Treasure Rooms.

Quest’anno ho deciso di dedicare a Mauro il calendario 2022 della SiZ e di distribuirlo tra coloro che avessero avuto piacere di ricevere un suo ricordo. Mi è sembrato un bel gesto poter ricordare un amico, un uomo e un artista straordinario, che ricordo ancora oggi sorridente e appassionato come il giorno in cui lo conobbi a New York.??

I met Mauro for the first time in 1996.?I moved to New York from Pennsylvania and, during one of my meetings, I met with a Greek painter who was interested to print a book with SiZ.?While speaking, he told me that he knew another guy from Verona, who lived in Upper East Side Manhattan, and he insisted that we had to meet. I was in New York opening my start-up SIZ Corporation;?Mauro was a young photographer who lived in New York to follow a master’s programme in marketing.?Perhaps it was natural that we immediately come to an understanding and, at a professional level, but more than that, a big friendship was borning.?Together we founded Area2, a project that promoted advertising for companies where me and Mauro applied our knowledges and talent.?The creation of this brand was a way for both of us to expand our network and market and, for Mauro, it was also the case study for his master’s thesis.????

This New York period, however, ended for both of us after a long period, and we returned to Italy continuing with our activities.?Mauro continued to move between Milan and Verona for his work, and became a professor of photography at the Academy of Fine Arts Cignaroli in Verona.?However, this did not stop us from continuing our collaboration and, more importantly, from remaining friends.?Together we worked for years for companies on numerous projects, where Mauro took care of all the digital communications.?It was also during this period that we printed with him many of his photography and curatorial projects, including Dreams of a Place of Dreams, MIND MAP OF LOVE and CRONOS: Quel che resta della memoria (by Gianluigi Colin);?and private collaboration projects, including Duane Michaels' 50, Maggie Taylor: Album and La Divina Commedia per immagini (by Sergio Visciano).

Mauro was many things.?He was a cultured and creative man, deeply sensitive and extremely passionate.?What first returns to my mind when I think about him is that he was able to make you laugh, a lot.?The way that Mauro had in seeing and telling things is really a gift that few people owns.?

Definitely the amazing thing of all of those things, is that none of those things changed when he learned about his illness.?After the initial shock, Mauro was able to take his Art and use it as a way to fight, underlining even more the idea that Art and Life are inextricably linked, and that both of them are worth of our existence too.

Mauro decided to collect inside a blog, still searchable online, his experience as a human being who is faceing his illness.?Libraincancer.it is a testimony of his illness and his pain, but it is first of all a photography diary of his passion for life and love for his wife Pamela and his daughter Leda.?During this period Mauro never stopped fighting and becoming passionate about things.?He continued to work and to take photos, making exhibitions on several occasions, realizing his projects with even more determination and energy.?It was during this period that Mauro published two of his most important projects, U.PHO.S and Treasure Rooms.??

This year I decided to dedicate 2022 SiZ’s calendars to Mauro and making distribution among those who are pleased to enjoy having in their houses and officies memories of Mauro.?It seemed to me a nice gesture to remember a friend, a man and an extraordinary artist, that I still remember smiling and enthusiastic as the first day I met with him in New York.