MARIO FA UN PARTY IN PISCINA... e vi spiega perché non è vero che COVID è meno letale di prima.
Ho già parlato qualche giorno fa di come la statistica ci stia indicando correttamente l’andamento futuro dei contagi COVID in Italia, ma quello che ancora si fatica a notare è la correlazione tra contagiati e decessi.
Pare di fatto che i contagi siano enormemente più alti d’inizio anno ma i decessi siano molto bassi, e questo genera la percezione che le cose non stanno andando poi troppo male.
FALSO! Lasciate che mi ripeta una volta di più (forse meglio che una volta di meno), la diffusione di un evento in un sistema chiuso (specie di un evento già ripetuto e in un contesto già ben definito) non è argomento per politici e purtroppo nemmeno per medici (anche se riguarda la medicina). Le uniche previsioni attendibili a riguardo possono essere fatte solo a livello statistico (e la statistica è ancora un esame facoltativo nelle facoltà di medicina).
Quello che stiamo osservando è più un inganno percettivo che non il vero andamento del fenomeno. Lo spiego con un esempio, più semplice da capire che non formule matematiche:
Ipotizziamo che non ci sia nessuna pandemia e che il sig. Mario organizzi un party in piscina. Per divertire i suoi invitati Mario decide di fare un gioco all’aperto. Riempie la piscina con migliaia di palline da ping-pong la maggior parte vuote ma alcune con dentro un biglietto da 10 euro.
Quando gli amici arrivano al party Mario spiega le regole del gioco: un amico scelto a caso dovrà tuffarsi nella piscina e iniziare ad aprire tutte le palline che vuole, ogni volta che questo amico apre una pallina la deve porre fuori dalla piscina. Se l’amico trova una pallina con un biglietto da 10Euro può tenersi i soldi e può scegliere o meno se chiamare un altro suo amico a dargli una mano (dividendo poi con lui la vincita). Tuttavia Mario vuole divertirsi un po’ di più e per creare un po’ di confusione decide di aggiungere la regola che chiunque venga chiamato a dare una mano debba tuffarsi e restare sempre nella stessa zona della piscina vicino a chi l’ha chiamato.
Mario non vuole perdere più di 500 euro con questo gioco per cui conta attentamente cosa sta succedendo. A un certo punto Mario ferma il gioco perché all’ingresso del 10o amico nella piscina le palline aperte erano già 900 e quelle vincenti 52, per un totale di 520 Euro che gli amici di Mario si dividono felicemente. Mario ci resta un po’ male però perché pensa di aver perso un po’ troppi soldi e di aver coinvolto solo 10 amici per poco tempo.
Dopo una settimana Mario ha però un idea, decide di organizza un altro party e ripete il gioco, stavolta però decide di cambiare un po’ le regole. Quando una pallina vincente viene trovata si può, come prima, scegliere o meno di chiamare un amico ma se questi verrà chiamato dovrà entrare in un punto libero a caso della piscina, non più vicino all’amico che lo ha chiamato.
Mario fa ripartire il gioco e le cose stavolta sembrano andare meglio, al 10o amico chiamato a entrare in piscina le palline estratte sono sempre circa 900, come la settimana prima, ma i biglietti vincenti trovati stavolta sono solo 30, Il gioco può quindi proseguire con molti altri amici.
Mario è soddisfatto ma gli amici lo sono un po’ meno, quelli che erano presenti al party precedente si lamentano con lui accusandolo di aver tolto le palline vincenti rispetto alla settimana scorsa. Com’è possibile di fatto che lo stesso numero di persone estragga lo stesso numero di palline ma con un risultato vincente minore? Mario però si difende e dice che le palline vincenti sono le stesse del party precedente e che se il gioco continuasse con tutti gli ospiti molti biglietti vincenti verrebbero trovati e anche in numero superiore al party precedente.
Chi ha ragione? Ovviamente Mario.
Al primo Party tutti gli amici entrati in piscina si concentravano in una zona precisa e questo permetteva ad ogni estrazione e ad ogni amico aggiunto di individuare sempre con più facilità le palline vincenti in quell’area.
Al secondo party invece gli amici sono distribuiti in zone diverse e agiscono isolati dagli altri, non si influenzano quindi l’uno con l’altro, diventa quindi più difficile per ogni individuo trovare palline vincenti.
Le persone che erano presenti al party precedente non notano la differenza nel gioco, vedono solo che stavolta a parità di estrazioni i biglietti da 10 Euro trovati sono minori e pensano quindi che Mario abbia truccato le carte.
Tuttavia se il gioco proseguisse, anche con la seconda versione, si raggiungerebbe comunque un punto critico in cui troppi amici sono nella piscina, ognuno inevitabilmente vicino ad un altro, influenzandosi quindi nuovamente a vicenda e dopo un certo arco di tempo arriverebbero a trovare moltissime palline vincenti in pochissimo tempo, rovinando economicamente Mario.
Ecco, se passiamo ora l’analogia a quanto sta succedendo in Italia gli amici sono le persone veicolo del virus e le palline vincenti sono purtroppo (non vincenti per noi) il numero di persone anziane e con patologie che rischiano di avere bisogno di terapia intensiva.
Quando il virus si concentrava in zone ben ristrette in pochissimo tempo (come nella prima ondata) si trovavano molte ‘palline vincenti’ e abbastanza in fretta, questo crea una falsa percezione che il numero di ‘palline vincenti’ sia collegato solo al numero di palline estratte.
Ora che il virus è diffuso su un territorio molto più ampio, con diversi focolai, a parità di estrazioni le ‘palline vincenti’ sembrano molte meno, e questo ci fa credere che il virus sia meno letale. Ma è solo un inganno percettivo causato da una parziale visione del fenomeno, Non significa di fatto che il virus stia agendo diversamente ma solo che il fenomeno è riscalato di molto e agisce su un territorio più ampio con tempi riscalati molto più alti, tuttavia proprio per questo “riscalamento” del fenomeno le conseguenza di un attesa troppo prolungata rischiano di essere altrettanto disastrosamente “riscalate”.
Se tutti gli amici entreranno in piscina quasi tutte le palline vincenti verranno trovate.
Le mie previsioni a riguardo le allego di seguito (sommarie e solo indicative).
Invito tutti i miei amici e parenti a non abbassare mai la guardia, non importa cosa vi dicono, non importa cosa sembra o cosa leggete questa tempesta passerà, ma no… non è proprio ora il momento di lasciare andare le redini.
Un abbraccio a tutti.
progettista
4 年Analisi incontestabile