MarcoPeople #1: Andrea Virzì

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Nato a Enna l'8 gennaio 1994, Andrea Virzì ha sempre avuto le idee chiare sul futuro.

Trasferitosi a 3 anni a Mondovì, il piccolo Andrea passa le ore a osservare gli operai che lavorano sul tetto di fronte, ammirandone le mirabolanti capacità e lo straordinario coraggio.

Nonostante la perplessità di papà Carlo e mamma Antonia, decide di voler anche lui, da grande, essere uno di quegli eroi e si ripromette che un giorno diventerà un famoso "tettorista".

La vita cerca di distoglierlo dal suo ambizioso obiettivo, costringendolo dietro ai banchi del Liceo Scientifico e minandone la lucidità a forza di equazioni e solidi rotanti.

Dopo il diploma, ancora frastornato, pur di sfuggire alla matematica si iscrive allo IAAD di Torino, corso di Graphic Design & Communication. è la svolta. Il nostro giovane uomo capisce che sono i colori le sue corde di sicurezza, i brand le sue tegole e che il vero brivido è saltellare senza paura da un'identity all'altra, senza farsi intrappolare da un BIM fatto male. A ottobre 2016 entra in Marcopolo come stagista. Non ne esce più.

Ecco a voi Andrea Virzì, il nostro Art Director, primo e unico tettorista della comunicazione.

3,2,1...ON AIR!

Cosa fai tutto il giorno in Marcopolo?

Lavoro... ahahahah, no dai seriamente, il mio ruolo è cercare di dare senso e, in seguito, concretizzazione strategica e visiva alle richieste dei nostri clienti. Nella pratica mi spalmo su diverse skill (non sono mai riuscito a decidere in cosa diventare bravo, così ho continuato a imparare un po' di tutto, facendolo "meh"), dal branding al web, dai social al 3D, un po' di tutto appunto.

C'è un progetto a cui hai lavorato che ti rende particolarmente orgoglioso?

Sarà stupido, ma il primissimissimo lavoro che ho svolto in Marcopolo, appena entrato nel lontano 2016, è stato scontornare pannolini per un'app di un nostro cliente. Non c'entra niente con la vera risposta alla domanda, ma volevo che da qualche parte comparisse questa informazione. Per quanto riguarda il progetto che più mi rende orgoglioso, vediamo... risponderei quello che non ho ancora fatto: purtroppo di natura mi stanco velocemente dei progetti su cui lavoro per troppo tempo e anche il più eccitante lavoro, dopo un po', mi dà noia. Quindi mi guardo subito intorno per il prossimo. Però, se devo citarne uno, probabilmente eBon, un progetto di e-commerce food realizzato nel 2020, se non sbaglio. Nella realtà non fu un successone, ma lo ricordo con affetto.

Come si incastra il mondo Marcopolo con il tuo?

Per me Marcopolo, oltre che luogo di lavoro, è terreno di apprendimento (tramite learn by doing/seeing). Fuori porto avanti attività da freelance e lavorare in agenzia a stretto contatto con figure di ogni tipo (dal PM all'account, fino anche ai miei capi), mi ha fornito delle soft skill non indifferenti per quanto riguarda gestione del cliente, empatia e logistica del progetto.

Scegli un oggetto, una canzone, un libro che ti rappresenti e che ci vorresti regalare.

Una PS1. Da grande videogiocatore (adesso molto meno, lo ammetto) non posso non regalare questa piccola perla di tecnologia e divertimento.

---------------------------------------------------------------- ENGLISH VERSION

Born in Enna on 8th January 1994, Andrea Virzì has always had clear ideas about his future.

Having moved to Mondovì at the age of three, little Andrea spent hours observing the workers on the roof opposite, admiring their exceptional skills and extraordinary courage.

Despite his father Carlo and mother Antonia's bewilderment, he decided that he too wanted to be one of those heroes when he grew up and promised himself that one day, he would become a famous 'tettorista'*.

But life diverted him from his ambitious goal, confining him to behind the desks of the Scientific High School and impairing his clarity with equations and rotating solids.

After graduating, still bewildered, to escape mathematics, he enrolled in the IAAD in Turin, a course in Graphic Design & Communication. This was the turning point. He realised that colours were his safety ropes, brands were his tiles, and that the real thrill is to jump fearlessly from one identity to another without getting trapped by a poorly done BIM.

So, in October 2016, he joined Marcopolo as a trainee. And he never left!

Meet Andrea Virzì, our Art Director, the first and only tettorista of communication.

*in Italian this word has no meaning, but for our little Andrea meant something similar to "super roofer hero".

?3,2,1...ON AIR!

?What do you do all day in Marcopolo?

Work... hahaha, no, come on seriously, my role is to try to give meaning and, later, strategic and visual substance to our client's requests. In practice, I spread myself over several skills (I could never decide what to become good at, so I kept learning a bit of everything, a bit of a Jack of all trades), from branding to web, from social to 3D, a bit of everything in fact.

Is there a project you have worked on that you are particularly proud of?

It may sound silly, but the first job I did at Marcopolo when I joined back in 2016 was contouring nappies for an app for one of our clients. It has nothing to do with the answer to the question, but I wanted this information to appear somewhere. As for the project I am most proud of, let us see... I would answer the one I have not done yet. Unfortunately, I quickly get bored by nature with the projects I work on for too long, and even the most exciting work gets boring after a while. So, I immediately look around for the next one. However, if I must name one, it is probably eBon, an e-commerce food project implemented in 2020, if I am not mistaken. It was not an enormous success, but I remember it fondly.

?How does the Marcopolo world fit in with yours?

For me, Marcopolo is not only a place of work but also a place of learning (learning by doing/seeing). Although, on the outside, I work as a freelancer, working in an agency in close contact with all kinds of people (from PMs to account managers and bosses), it has provided me with some considerable soft skills in terms of client management, empathy and project logistics.

Choose an object, a song, or a book that represents you and that you would like to give us.

A PS1. As a great videogamer (much less so now, admittedly), I cannot help but give away this little gem of technology and entertainment.