Il Business Coaching in Italia: stato attuale e prospettive future

Parlare di Business Coaching oggi significa affrontare un tema che, sebbene consolidato a livello internazionale, in Italia ha ancora molto da raccontare. Il 99% dei/delle responsabili HR intervistat? per il Report 2024 di Speexx China e BVA Doxa afferma di conoscere questo strumento e l’86% delle aziende ha già attivato percorsi di coaching.?

Eppure, restano ancora alcune barriere all’adozione su larga scala, legate a percezioni, misurabilità dell’impatto e accessibilità.

Dove siamo oggi? E dove possiamo arrivare domani?

Queste sono le domande che hanno guidato l’indagine condotta da Speexx con il supporto di BVA Doxa, il primo studio strutturato sul Business Coaching in Italia.?

Il report nasce con un obiettivo chiaro: fotografare lo stato dell’arte del coaching aziendale e delineare le prospettive future.

Perché il Business Coaching è un tema critico oggi?

Viviamo in un’epoca di cambiamenti veloci, digitalizzazione spinta, evoluzione dei modelli di leadership e crescente attenzione al benessere aziendale.?

Le imprese di successo investono in quelle trasversali, non si limitano più a sviluppare competenze tecniche. E il coaching si posiziona sempre più come un acceleratore di crescita, sia per le persone che per le organizzazioni.

Secondo il report, il Business Coaching si è evoluto oltre l’Executive Coaching tradizionale, abbracciando nuove metodologie come il Group & Team Coaching e lo Shadow Coaching.?

Questo lo connota dunque non più come strumento elitario riservato ai/alle top manager, ma come? leva strategica che può coinvolgere team interi, migliorando performance, collaborazione e resilienza aziendale.

Quali sono i driver che spingono le aziende ad adottare il coaching?

L’indagine ha messo in evidenza cinque principali motivazioni che spingono le aziende italiane a investire nel Business Coaching:

1. Crescita delle persone e sviluppo delle competenze (84%)
2. Aumento delle opportunità di business (51%)
3. Miglioramento dell’immagine aziendale (38%)
4. Affidabilità dei fornitori di coaching (25%)
5. Necessità di allocare budget in modo efficace (22%)

La crescita professionale non è più ritenuta solo una necessità aziendale, ma anche un desiderio sempre più forte da parte dei lavoratori, che cercano ambienti di lavoro capaci di offrire percorsi di sviluppo su misura.

Un coaching efficace migliora le performance individuali, e si traduce sia in una maggiore retention dei talenti che un employer branding più solido.

?E le barriere all’adozione?

Il coaching è sempre più diffuso, ma ancora oggi emergono alcune resistenze. L’8% delle aziende ancora non lo ha adottato e le motivazioni principali riguardano:

• Altre priorità di business
• Difficoltà nel trovare un fornitore affidabile
• Scarsa misurabilità dei risultati
• Resistenza culturale all’adozione di nuovi strumenti di sviluppo

Un aspetto interessante emerso dal report è che le motivazioni economiche non sono tra le principali barriere: il costo del coaching non è più percepito come un ostacolo: il vero nodo da sciogliere è più legato alla cultura aziendale e alla percezione dell’efficacia dello strumento.

Coaching in outsourcing: una scelta vincente?

L’indagine ha analizzato anche i vantaggi del coaching affidato a risorse esterne. Il 64% dei/delle responsabili HR ritiene che questa modalità permetta alle persone di essere più preparate nel loro ruolo, mentre il 56% sottolinea l’impatto positivo sulle persone e il 53% evidenzia il rafforzamento dei team.

L’esternalizzazione del coaching consente di accedere a professionisti e professioniste altamente qualificat?, personalizzare i percorsi e rendere il coaching scalabile e accessibile a un maggior numero di risorse. Inoltre, può facilitare un’apertura maggiore da parte dei coachee, che spesso tendono ad essere più trasparenti con un coach esterno.

Il percorso di coaching ideale e il profilo del coach perfetto

Una delle sezioni più interessanti del report riguarda la definizione del percorso di coaching ideale e le caratteristiche del business coach perfetto secondo gli HR italiani.

Modalità di erogazione: il 60% dei rispondenti afferma che il contenuto del coaching è più importante della modalità di erogazione. Il 20% preferisce il coaching in presenza, mentre il 19% predilige l’online per la maggiore flessibilità.

Quando attivare il coaching?

Il 55% ritiene che ogni momento sia quello giusto, indipendentemente dalle condizioni di mercato. Solo il 36% preferisce avviarlo in una fase di stabilità economica, mentre un piccolo 4% lo considera uno strumento utile nei periodi di crisi.

Chi è il/la coach ideale? Secondo il 28% di chi ha risposto, deve essere un/una professionista capace di guidare il cambiamento. Seguono:

• Esperienza nel settore aziendale (25%)
• Capacità di porre le domande giuste (25%)
• Stile e filosofia di coaching (19%)

Questi dati confermano che il coaching non è solo una questione di metodo, ma anche di relazione e fiducia tra coach e coachee.

Il futuro del coaching in azienda: quali prospettive?

Il report si chiude con un dato che fa riflettere: il 96% delle aziende intervistate intende continuare ad adottare o introdurre il Business Coaching nei prossimi anni.

Questa tendenza è sostenuta dal fatto che nessuna delle aziende che ha adottato il coaching si è dichiarata insoddisfatta dei risultati ottenuti. Un segnale forte che dimostra come questa pratica abbia ormai conquistato un ruolo stabile nelle strategie di sviluppo aziendale.

Il coaching come cardine per il benessere aziendale Il coaching non è solo uno strumento per la crescita professionale, ma anche un alleato per il benessere organizzativo. Diversi studi internazionali, citati nel report, dimostrano che le aziende con programmi di coaching registrano livelli più alti di engagement, produttività e soddisfazione lavorativa.

Il coaching come supporto alla leadership del futuro In un contesto in cui il quiet quitting e la difficoltà nel trattenere i talenti sono sfide concrete per le aziende, il coaching può aiutare manager e leader a sviluppare competenze chiave come l’empatia, la comunicazione efficace e la gestione dei cambiamenti.

Conclusione: il coaching è una scelta, non un lusso

Il Report 2024 sul Business Coaching ci dice che il coaching è ormai una realtà consolidata nelle aziende italiane, ma ha ancora ampi margini di sviluppo.

Il vero cambiamento avverrà quando il coaching non sarà più visto come un investimento opzionale, ma come una componente essenziale della crescita aziendale e del benessere delle persone.

Cosa ne pensi??

La tua azienda ha già adottato percorsi di Business Coaching?

Condividi la tua esperienza nei commenti!

https://www.speexx.com/it/risorse/whitepapers/il-business-coaching-nelle-aziende-italiane-report-2024/?utm_medium=Social&utm_source=linkedin.com&utm_campaign=report+Business+Coaching&utm_content=report+Business+Coaching